L’internazionalizzazione, che rappresenta uno degli obiettivi principali della nostra istituzione, è proiettata da un lato verso l’estremo oriente, dall’altro verso i Paesi Europei. Verso l’estremo oriente, in particolare Cina e Corea, le strategie messe in campo sono 2: la prima riguarda il progetto Turandot promosso tramite contatti diretti con università cinesi presso le quali i nostri docenti tengono masterclass e audizioni per la preselezione di allievi interessati al trasferimento presso il nostro Istituto; la seconda, legata alla prima per quanto riguarda i contatti con le università cinesi, rivolta a studenti internazionali già in possesso di visti per soggiorni studio in Italia. Relativamente ai Paesi Europei, Erasmus rappresenta la nostra principale strategia, ed è dunque un elemento fondamentale e imprescindibile che si unisce ad ulteriori iniziative dirette, soprattutto verse verso i Paesi dell’ex Jugoslavia. Se dai rapporti con l’oriente l’obiettivo è quello di far studiare in Italia allievi provenienti da quei Paesi, con l’adesione al progetto Erasmus, oltre a voler ospitare studenti stranieri, vogliamo che i nostri studenti vadano a fare esperienze all’estero. La nostra è una piccola Istituzione e altrettanto piccola è la città in cui operiamo; siamo consapevoli delle difficoltà che incontreremo nel portare avanti il progetto, ma riteniamo che sia un nostro dovere offrire questa possibilità agli allievi e fare di tutto per incoraggiarli a partire. Dovremo far capire loro che le esperienze in nuovi Paesi rappresentano un momento di crescita umana, sociale, culturale e professionale.

Per raggiungere gli obiettivi, dunque per invogliare gli studenti a partire, ospiteremo presso il nostro Istituto docenti di istituzioni europee con le quali abbiamo già sottoscritto accordi, e ci impegniamo a sottoscriverne di nuovi per allargare sempre più il ventaglio delle possibilità. Infatti per rendere internazionale il nostro Istituto, è indispensabile avere oltre ai docenti in entrata, anche allievi di altre Nazioni. Il raggiungimento di questo obiettivo passa attraverso la promozione del nostro Istituto che, a causa delle dimensioni ridotte e della collocazione geografica di cui abbiamo parlato sopra, sconta un gap rispetto alle analoghe Istituzioni delle maggiori città italiane. L’Istituto vede nella mobilità reciproca tra Istituzioni Partner uno strumento per attuare una profonda innovazione e crescita didattica e professionale delle Istituzioni coinvolte. Il consolidamento dei rapporti con le Istituzioni Partner costituisce un’ulteriore forma di promozione della qualità della nostra offerta formativa, in considerazione del fatto che – senza una conoscenza diretta – difficilmente i possibili studenti Erasmus sceglierebbero il Braga rispetto a Istituti più famosi.

Crediamo che instaurare scambi costanti in entrata e uscita con istituzioni partner, contribuisca in modo sostanziale a modernizzare e rendere internazionale il nostro Istituto, e questo aprirà strade al momento sconosciute ai nostri allievi. Anche la nostra città potrà beneficiare della presenza di docenti, ma soprattutto di studenti di altri Paesi, sia sotto l’aspetto culturale che economico. Le ridotte dimensioni in questo caso saranno utili per far integrare maggiormente gli studenti stranieri, i quali potranno avere contatti non solo con colleghi musicisti, ma anche con ragazzi che seguono altri percorsi di studio. Da questo si genererà infatti un processo virtuoso che farà sì che gli scambi aumenteranno di anno in anno. Il nostro Istituto intende, entro il 2024, in collaborazione con le Istituzioni Partner e la consulenza dell’agenzia nazionale, attivare forme di monitoraggio e valutazione di tutte le fasi della mobilità al fine di migliorare le capacità progettuali ed esecutive di tutte le fasi delle varie azioni intraprese.

English version

Internationalization, which is one of the main objectives of our institution, is projected from one side to the Far East, on the other to the European countries. Towards the Far East, in particular China and Korea, there are 2 strategies. The former relates to the Turandot project, promoted through direct contacts with Chinese universities, where our teachers hold masterclasses and auditions for the pre-selection of students interested in the transfer to our Institute. The latter, related to the first regarding contacts with Chinese Universities, aimed at international students already on study stay visas in Italy.Erasmus is our main strategy, a fundamental and essential element to which are added further initiatives, especially in the Countries of ex-Yugoslavia. Through the Erasmus project we intend to develop exchanges and relations with other countries by hosting foreign students and, at the same time, offering our students the opportunity to gain experience and skills abroad. Ours is a small institution based in a small city. We are aware of the difficulties in moving the project forward, but we believe it’s our duty to promote international exchange programs, encouraging students’ mobility across countries. Our intent is to make them understand that the experiences in new Countries represent a moment of human, social, cultural and professional growth.

To entice our students to leave, we will host at our Institute some Lecturers of European Institutions  who we have already signed agreements with, and we are committed to subscribing to new ones to widen the range of possibilities. However, to make our Institute international, in addition to hosting teachers, it is essential to receive students from other countries. To achieve this goal it is crucial to promote our Institute which, due to its small size and geographical location, that’s a disadvantage if compared to the similar institutions of the major Italian cities.  The Institute promotion will be achieved by increasing our teachers mobility towards partner institutions. The consolidation of relations with partner institutions is an important vehicle for promoting our educational offer, since – without a first-hand knowledge – the prospective Erasmus students would hardly choose the Braga Institute in place of a larger institution.

We believe that, establishing constant incoming and outgoing exchanges with institutions, contributes to modernise and internationalise our Institution, opening perspectives previously unknown to our students. Our city would also benefit from the presence of teachers and students from other countries, in terms of both cultural and economic aspects. The small size of the city will encourage the integration of foreign students, who will get in touch with students of any discipline, not only with musicians. In this way it will be created a virtuous process will be established, and cultural exchanges will increase year after year. Our Institute intends to activate  the monitoring and evaluation of all the stages of mobility, within 2024, in collaboration with Partner Institutions and the advice of the national agency.